MUTANDE AL VENTO

E’chiaro il titolo, una espressione di liberà estrema.

Sentirsi nudi e camminare in mezzo alla gente,mostrando le mie mutande mentre le faccio gironzolare attorno a un dito della mano.

 

E’ una senzazione profonda che molti sentono dentro ma non riescono a esternare . Sentirsi puri,felici senza pudori o cose da nascondere, nemmeno la decenza…

 

Una Liberatoria della la propia privacy da consegnare al Garante.(Le mutande firmate dal proprietario, non da Dolce & Gabbana.

 

Però se ci penso,io sono già metaforicamente senza il mio indumento intimo ;

 

Vengo controllato con telecamere al Bar ,in Banca, allo Stadio, per strada a piedi in auto in bicicletta. Sanno se prendo l’autostrada (telepass), il treno, cosa compro dove lo compro quando lo compro (carta di credito o bancomat),se sono stato in vacanza, se ho preso l’aereo e a che ora.

 

Posso essere seguito anche con il cellulare gps, e il navigatore satellite dell’auto.

 

 Se vado a un congresso quando esco o entro sono registrato da in un codice a barre e letto come alla cassa in un Supermercato.

Quanta spesa ho fatto,se sono stato in un hotel a passare alcune serate romantiche con la mia lei,un televisore in camera mi riprende e mi da il benvenuto con il mio nome e la mia foto scattata da una telecamera in reception.

 

Le telefonate ,ho saputo che vengono ascoltate anche senza richiesta di un GIP e registrate.

 

I miei esami del sangue sono codificati e leggibili da un banale esperto in informatica che cattura i dati.

 

La mia posta elettronica passa da un server che può essere letto da chi ne ha  l’autorità.

 

Ho un mio dossier come tutti, con la mia vita dalla A alla Z non so in quale file o in quale cartella e in quale posto.

 

Ma… allora a che serve toglirsi le mutande e camminare per i prati a piedi nudi , sentirsi vuoti da pensieri, da gente che ti controlla per farti del male.

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La senzazione più bella forse è una testimonianza di un ex coma,” la pace regnava attorno a me,il silenzio era vellutato come l’aria che mi spettinava. Ero su una barca in un torrente con acque calme, venivo trascinato e stavo benissimo”.

 

 

E’ Meglio rimettersi le propie mutande,andare dal Garante per la privacy e chiederli: Scusi cosa intende lei per privacy ? A cosa serve questa legge ,perché ci prendete sempre in giro, perché?

                         PERCHE’ !!!

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